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Trattativa Stato-Mafia, oggi la sentenza che se fosse arrivata prima del 4 marzo forse avrebbe aperto gli occhi a tanti elettori

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Trattativa Stato-Mafia diverse le condanne, da 8 a 28 anni di carcere


La sentenza di oggi sulle condanne per la trattativa Stato-Mafia è la prova di accordi esistenti di corrotti politici e personaggi di spicco dell'ambiente mafioso. Le vittime di questi ultimi 30 anni urlano giustizia. Chi oggi continua a negare l'esistenza o addirittura si proclama innocente difronte alle evidenze non ha nemmeno il pudore di mettersi da parte. Se questa sentenza fosse arrivata 45 giorni fa, oggi lo scenario politico sarebbe certamente diverso. Pazienza, speriamo che qualcuno ora apra finalmente gli occhi. Ma veniamo alle sentenza.
Condannati Dell'Utri, Mori e De Donno. Assolto Mancino. Pene comprese tra 8 e 28 anni di carcere. Condanna anche per Ciancimino, assolto l'ex ministro Mancino. Il Pubblico Ministero dedica la sentenza a Borsellino.
Gli ex vertici del Ros Mario Mori e Antonio Subranni sono stati condannati a 12 anni per minaccia a corpo politico dello Stato. A 12 anni, per lo stesso reato, è stato condannato l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, a 28 anni sempre per minaccia a corpo politico dello Stato, è stato condannato il capo mafia Leoluca Bagarella. Per lo stesso reato dovrà scontare 12 anni il bosso Antonino Cinà. L'ex ufficiale del Ros Giuseppe De Donno, per le stesse imputazioni, ha avuto 8 anni. Massimo Ciancimino, accusato in concorso in associazione mafiosa e calunnia dell'ex capo della polizia De Gennaro, ha avuto 8 anni.



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