La città di Salemi - Borghi e dintorni della Sicilia

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La città di Salemi

La città di Salemi
Cosa vedere nella città di Salemi (TP)

Salemi in provincia di Trapani deve la sua notorietà a Garibaldi che il 13 maggio 1860 piantò su questa rocca la prima bandiera per chiamare a libertà la Sicilia, nel nome dell'Unità d'Italia e di Vittorio Emanuele. Salemi è conosciuta anche per avere avuto come suo sindaco Vittorio Sgarbi e forse per questo è stata definita "Salemi la città dell'Arte".

IL NOME: è legato alla dominazione araba, deriverebbe da Saleiman, il figlio del comandante che conquistò la città nell'827, oppure da Salem (pace) oppure Salam (città salubre). Alcuni pensano invece a Sale per via delle acque salmastre del fiume Salso che attraversa la città.

Recenti studi, seguiti ad alcuni scavi archeologici, indicano in Salemi l'erede dell'antica "Halyciae", città fondata dagli Elimi, popolo stanziato in Sicilia occidentale intorno al primo millennio a.C.. Occupata dagli arabi nell'827, Alicia conserva le testimonianze della sua lunga esistenza nei siti archeologici di Mokarta e Monte Polizo.

Il centro storico sorge in collina tra le vigne e gli uliveti della Val di Mazzara, intorno al castello normanno-svevo. Parzialmente distrutto dal terremoto del 1968, il borgo ha un patrimonio costituito oggi da circa 28 chiese e da palazzi nobiliari costruiti con la calda, dorata tonalità della pietra arenaria calcarea chiamata campanedda, cui è anche dedicato un piccolo museo.

Il Castello è tra i meglio conservati della Sicilia. Costruito a partire dal 1225 per volere di Federico II di Svevia, conserva tre delle quattro torri angolari originarie, ma ha subito nel tempo modifiche, rimaneggiamenti e sopraelevazioni.

Cose da vedere a Salemi

Peggior sorte è toccata a quella che fu la Chiesa Madre di Salemi, edificata nel 1615 nella parte più alta della città, probabilmente nello stesso luogo in cui gli Elimi avevano innalzato un tempio a Venere e gli Arabi una moschea. La chiesa, con pianta a croce latina, è crollata con il sisma del 1968, eccetto l'abside rimasto intatto. Agli inizi degli anni '90 è stata ripensata con un progetto dell'architetto portoghese Alvaro Siza e di Roberto Collovà che hanno valorizzato, oltre alla chiesa, l'intera piazza Alicia, considerata oggi uno dei 60 migliori esempi di riqualificazione urbanistica al mondo.

Di particolare interesse è anche il Teatrino del Carmine, degli architetti Francesco Venezia, Roberto Collovà e Marcella Aprile, nell'antico quartiere della Giudecca.

La secentesca Chiesa del Collegio dei Gesuiti presenta una monumentale facciata barocca, opera del gesuita Vincenzo Cascio, simile a quella della Chiesa dei Gesuiti a Roma. Si ammira innanzitutto il portone centrale affiancato da due doppie colonne tortili in pietra. Nella Chiesa del Crocifisso è custodito un Crocifisso ligneo di Fra Umile da Petralia.

Interessanti pure il Museo Civico, il Museo del Pane, la Chiesa di San Giovanni, la Chiesa di San Francesco, la Chiesa di San Clemente, la Chiesa e Chiostro di Sant'Agostino, il Municipio di Salemi dove, il 14 maggio 1860 nella Sala Consiliare, Garibaldi, su invito dei notabili del luogo, assunse la Dittatura in nome di Vittorio Emanuele dando il primo impulso all'Unificazione italiana.

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