Una società che va di fretta in un mondo fermo a marcire. Riflessione... - Il Blog di Giuseppe. Testata on line. Blog d'approfondimento delle notizie con particolare interesse per la Sicilia - Borghi e dintorni della Sicilia

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Una società che va di fretta in un mondo fermo a marcire. Riflessione...

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Oggi viviamo tutti come se stesse per arrivare la fine del mondo. Andiamo tutti di fretta come se non avessimo più tempo di vivere, di goderci con calma la nostra vita. In strada ci sono tantissime persone che non rispettano la precedenza e non si fermano neppure allo stop, tanta è la fretta di vivere la loro vita che rischiano pure di farla finire (anche se penso che diverse persone abbiano avuto la patente coi punti della Conad).

Vedo gente che corre ovunque, che spinge sempre: sei ad un concerto mancano ancora due ore all'inizio e senti sul collo il respiro affannato di chi ti sta dietro, appiccicato addosso. Sei in fila alla cassa del supermercato e c'è sempre qualcuno dietro che ti spinge col carrello o ti sta incollato alla schiena, senza parlare poi di quelli che spostano la tua spesa in avanti sul nastro per iniziare a mettere la loro, senza aspettare che il nastro scorra, come se la sua spesa lasciata nel carrello o nel cestino per ancora trenta secondi andasse a male.

Persino al bancomat mi è capitato di vedere gente che andava di fretta, uno appena è uscita la carta l'ha presa ed è andato via senza aspettare i soldi, poi ci ha ripensato ed è tornato indietro. Vogliamo parlare di quelle persone che vanno al lavoro così in fretta che dimenticano persino di accompagnare il figlio a scuola abbandonandolo in auto? C'è anche chi dimentica la moglie in autogrill, ma questo non c'entra con la fretta 😅. E poi ci sono quelli che quando sono ad una festa e aprono il buffet sfrecciano in fretta spingendo anziani e bambini pur di arrivare primi al buffet come se non mangiassero da una settimana. La lista è lunghissima ma penso anche a chi ha fretta di sposarsi, a chi vive nella sola speranza di diventare ricco, a chi spera nella morte di qualcuno per l'eredità, a chi non sa cosa fare della propria vita e continua a rompere quella degli altri, ma anche a chi  non vede l'ora di arrivare alla pensione, meglio vecchio pensionato piuttosto che giovane lavoratore?

Forse sarebbe meglio che tutti ci fermassimo un attimo a riflettere sul nostro traguardo. Corriamo in continuazione ma per arrivare dove? L'altro giorno per una mancata precedenza uno è sceso dall'auto col fucile da sub ed ha ucciso una persona. Arrivare ad uccidere per la fretta? Questo era il traguardo?

Viviamo oggi in una società malata, corrotta, egoista, invidiosa, menefreghista e chi più ne ha più ne aggiunga, ma è anche vero che noi ci mettiamo molto del nostro. Non c'è più l'amore per il prossimo, manca l'altruismo, aspettiamo sempre che siano gli altri a lottare per noi, pensiamo tutti al nostro orticello mentre il mondo va a rotoli, ma che importa? L'importante è correre, non importa dove e perchè, basta correre, a piedi, in macchina, con la mente, con la fantasia, ma mai con la ragione o con il sentimento di raggiungere un obiettivo comune.

Noi italiani poi siamo campioni in tutto! Non andiamo a votare ma ci lamentiamo dei nostri governanti. Lavoriamo per stipendi da fame, spesso senza alcun diritto riconosciuto, ma siamo buoni solo a lamentarci al bar con gli amici o sui social dove ci scateniamo a commentare la qualsiasi cosa. Ci lamentiamo che la benzina ha superato i due euro al litro ma non muoviamo un dito per provare a cambiare questa situazione. Prendiamo in giro i nostri vicini francesi che hanno bloccato un Paese per quindici giorni perchè Macron li vuole mandare in pensione a 64 anni invece che a 62 mentre noi andiamo in pensione a 67 anni e tutti zitti.

Purtroppo, in questa pazzesca frenesìa della vita di ogni giorno, spesso non ci accorgiamo del danno che questo modo di vivere così veloce ci provoca. Siamo dei treni in corsa, impegnatissimi a fare altro tanto da non vedere cosa ci passa accanto mentre viaggiamo ad alta velocità.

© Giuseppe Cianci


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