Lo disse una volta Indro Montanelli parlando delle politiche sociali della sinistra: "La sinistra ama talmente i poveri che ogni volta che va al potere li aumenta di numero". Oggi a dare ragione a Montanelli, giornalista tra i più autorevoli del XX secolo, è l'Istat. Secondo il principale istituto di statistica nazionale, nel 2015 le famiglie residenti in Italia in condizione di povertà assoluta sono pari a 1 milione e 582 mila mentre gli individui poveri assoluti ammontano a 4 milioni e 598 mila (il numero più alto dal 2005 a oggi).
L'incidenza della povertà assoluta cresce, se misurata in termini di persone, del 7,6% della popolazione residente nel 2015, 6,8% nel 2014 e 7,3% nel 2013. Mezzo milione di persone povere in più nel 2015 rispetto al 2014, grazie alle politiche sociali ed economiche di questo governo cosiddetto di sinistra ma che di sinistra non ha nulla.
E' di questi giorni la notizia che il governo Renzi sta mettendo in campo, a partire dal prossimo autunno, un sistema di aiuto per combattere la povertà. Si tratta del "Sia", il Sostegno di inclusione attiva, già sperimentato in 12 grandi città. Un assegno che in media oscilla tra 200 e 400 euro al mese a famiglia, a secondo del numero dei figli minori. Con la nuova legge delega il governo intende estendere a tutto il territorio e far diventare strutturali questo tipo di interventi con uno stanziamento di circa 600 milioni di euro, ossia elemosina destinata a famiglie con reddito Isee di 3000 euro annui. Tra l'altro, queste risorse sono destinate a famiglie sia comunitarie che extracomunitarie quindi è facilmente immaginabile come la maggior parte delle risorse stanziate andranno a finire nelle tasche di immigrati.
