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Da Renzi-Alfano a Renziloni-Alfano. Mattarella non perde tempo e rimette a posto lo stesso governo di prima

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Gentiloni, qui insieme a Renzi, è il nuovo Premier

Qualcuno, in Italia, aveva seriamente pensato che il No degli italiani al referendum del 4 dicembre, la massiccia partecipazione del popolo alla votazione per dire No a questa casta, le conseguenti dimissioni annunciate di Renzi e le grida, o finte grida, di tutte le opposizioni "al voto...al voto..." avrebbero portato ad un cambiamento di rotta nella vita politica di questo Paese? Se qualcuno lo avesse davvero pensato questo qualcuno deve sicuramente vivere fuori dall'Italia, perchè anche i fessi avevano capito che l'elezione di Mattarella, voluta da Renzi e Napolitano, serviva a servire non il popolo ma soltanto Renzi e Napolitano.
Ma chi è Gentiloni, il nuovo presidente del Consiglio incaricato da Mattarella, per la quarta volta consecutiva, senza passare dalle urne? Gentiloni non è nuovo nella vita politica di questo Paese. Amico di Chicco Testa, grazie al quale, nel 1984 ottiene la direzione de "La Nuova Ecologia", una testata giornalistica di Legambiente che lo portano nel 1990 a diventare giornalista professionista oltre che amico strettissimo di Francesco Rutelli. Quest'ultimo, eletto sindaco di Roma, nomina Gentiloni suo portavoce nel 1993, e successivamente verrà anche designato come assessore al Giubileo e al Turismo.
Nel 2001, si candida alle elezioni politiche e viene eletto deputato. Da allora la sua carriera politica all'interno della casta ha avuto un ruolo di prim'ordine. Eletto tra le fila de La Margherita di Rutelli, Gentiloni ricopre, dal 2006 al 2008, l'incarico di Ministro delle Comunicazioni all'interno del secondo governo Prodi, quello che segnerà il nostro ingresso nell'euro e la perdita di sovranità.
Nell'ottobre del 2014 il premier Matteo Renzi lo sceglie come nuovo ministro degli Affari Esteri in sostituzione di Federica Mogherini appena nominata Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Anche lui ha contribuito, come Renzi, Alfano e tutti gli altri ministri di questo Governo, bocciato dagli italiani il 4 dicembre, ai "1000 giorni di me e di te alla faccia dei cittadini", eppure è stato ora premiato con la guida del Paese in prima persona. Complimenti presidente Mattarellitano.



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