Non è vero che il lavoro in Italia non c'è. Non è vero che i giovani non trovano lavoro, è solo che non sono bravi e vengono premiati soltanto i più meritevoli. Prendiamo per esempio la moglie di Alfano, l'avvocato Tiziana Miceli, che ha ricevuto cinque consulenze milionarie dalla Consap, la concessionaria dei servizi assicurativi pubblici controllata dal ministero dell'Economia che fornisce servizi (guardacaso) al ministero degli Interni e a quello dello Sviluppo Economico.(Fonte: l'Espresso)
Ma c'è un altro avvocato a Roma che supera persino la moglie di Alfano, si tratta del professore dei salotti chic che colleziona consulenze su consulenze, il figlio di Re Giorgio Napolitano. Come si legge su Il Giornale Giulio Napolitano, è ordinario di diritto pubblico all'Università Roma Tre, anche nota come «l'università dei Ds», dove lo storico rettore Guido Fabiani è cognato di Giorgio Napolitano, avendo sposato la sorella della moglie Clio. Collega, tra l'altro, di sua cugina, Anna Fabiani, figlia del rettore (nel frattempo diventato assessore della giunta Pd della Regione Lazio). E allora? Se uno è bravo non va preso solo per il cognome che porta. Fatto sta che il figliol prodigo di Giorgio Napolitano ha fatto parte di varie commissioni di studio e di indagine presso ministeri ed enti pubblici e questo ne fanno di lui un esperto in fatto di consulenze.
Incarichi importanti fin da subito, come quando nel 2003, poco più che trentenne, diventa consulente legale della giunta comunale di Roma, guidata da Walter Veltroni. In effetti non può distrarsi un attimo che lo nominano in qualche comitato, board , commissione. Nel 2007 Nomisma, società di consulenza bolognese fondata da Romano Prodi, deve scegliere il nuovo comitato scientifico, chi chiama a farne parte? Napolitano jr, ma anche Filippo Andreatta, cioè Andreatta jr, economista e vicepresidente della fondazione Arel, quella di Enrico Letta. E proprio la fondazione lettiana fu galeotta per l'amore sbocciato tra Napolitano jr e l'attuale ministra Marianna Madia (ora renziana, ma all'epoca lettiana).
