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Il M5S le aveva comprato la casa all'asta dopo il pignoramento ora lei si candida con Musumeci alle regionali siciliane

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Martina Guarascio (Foto abcsicilia.com)

Martina Guarascio, figlia di Giovanni Guarascio, il muratore di Vittoria che nel 2013 si diede fuoco per difendere la casa dal pignoramento forzato, correrà alle prossime elezioni regionali siciliane con Forza Italia, con Musumeci candidato presidente.
I deputati del Movimento 5 Stelle siciliano, dopo circa due anni dal drammatico gesto, utilizzando i soldi provenienti dal taglio delle loro indennità dell'Ars, ricomprarono all'asta la casa e la donarono alla figlia superstite, Martina Guarascio. A consegnare le chiavi e gli atti di proprietà furono Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, insieme a Giancarlo Cancelleri e altri esponenti del M5S siciliano.
Il gesto del Movimento 5 Stelle voleva essere l'esempio per porre al centro del dibattito politico l'impignorabilità della prima casa. Ora, dopo qualche anno da quella tragica morte del padre, la trentaduenne Martina Guarascio ha deciso di scendere in politica, ma non con il Movimento 5 Stelle, come sarebbe stato più che immaginabile come segno di gratitudine, bensì con Forza Italia. Anche questo rientra evidentemente nel piano del candidato presidente del centro destra, Nello Musumeci, di racimolare voti in ogni parte della Sicilia con ogni mezzo. Musumeci infatti, ha dentro il suo schieramento il figlio di Francantonio Genovese, ex deputato Pd, condannato a 11 anni per reati gravi contro l'Amministrazione Pubblica, ma anche la Palazzo, esponente dimissionaria del Pd catanese.
Tornando alla Guarascio, il candidato presidente del M5S, Giancarlo Cancelleri, ha dichiarato: "Siamo contenti per lei, si vede che le abbiamo restituito tanta di quella serenità, da potere pensare pure di dedicarsi alla politica attiva. Ci dispiace solo che abbia scelto il lato sbagliato. Quella casa noi la ricomprammo e la restituimmo alla famiglia sottraendola alla disperazione ma, soprattutto, per accendere i riflettori sul problema delle aste giudiziarie, che rappresentano un vero incubo per tantissimi. Per mettere argine al fenomeno facemmo approvare all'Ars un disegno di legge volto ad impedire il pignoramento della prima casa, tutt'ora fermo a Roma".



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