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L'isola come metafora della nostra esistenza

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Nella foto L'isola di Salina (Eolie)

C'era una volta un popolo dagli ideali nobili. L'altruismo della gente spesso si spingeva fino al punto di apparire commovente e molte di queste persone sono passate alla storia grazie all'impegno profuso per la conquista dei diritti di intere popolazioni, oggi purtroppo cancellati da governanti arroganti ed egoisti, tra l'indifferenza di tutti.
Ma la colpa della trasformazione del nostro modo di essere e di vivere non può essere attribuita tutta alle grandi società finanziarie mondiali  o ai poteri forti che tanto più forti sono diventati quanto più debole è stata, al contrario, la resistenza del popolo.
In Italia, in particolar modo, si vive oggi in un clima di odio, faziosità e tanta ipocrisia. Se si appartiene al partito democratico non si è disposti a denigrare Renzi, non importa se sta portando il Paese alla fame e se continua a giocare a fare il prestigiatore o il riccone che dà le mancette, come non importa se all'interno dello stesso Pd ci sia una minoranza che ammette il fallimento di questo premier. Dall'altra parte c'è il popolo pentastellato, quello onesto, quello stupido o fesso, quello che crede ancora nella forza delle persone e non dei capitali, quello deriso dal resto degli italiani perchè segue le idee di un comico da tutti definito dittatore anche se non comanda neppure a casa sua, quello perseguitato dalle tasse, quello che fatica ad arrivare a fine mese, quello che non trova un posto di lavoro, quello truffato dalle banche, quello che ha perso ogni diritto sul posto di lavoro, quello che ora sta per essere depredato anche della propria Carta Costituzionale.
Insomma un'Italia divisa in due fazioni, ma con la totale assenza di un minimo di senso critico. Ci sono cattiveria e arroganza in tutto, basta vedere le battaglie a suon di insulti che si leggono sui social tra i pro e i contro Renzi, tra i Si e i No al referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo. Un Paese incattivito e spaccato in due, quando la situazione economica, a dir poco disastrosa, dovrebbe renderci più coesi che mai.
Un Paese disgraziato, pieno di egoisti senza il benché minimo senso di immedesimazione nei bisogni del prossimo, questa è l'Italia di oggi. Un popolo malato di un cancro ormai in metastasi: la convinzione che essere furbi sia l'unica strada per sopravvivere in questa società, a danno degli onesti e dei più buoni, ritenuti ormai fessi e fuori dal mondo. Sembra ormai che tutti vogliano imitare Renzi, ci sono arroganti e bugiardi ovunque, nelle istituzioni, nei salotti televisivi, all'Agenzia delle Entrate, in Equitalia, nel giornalismo e nell'informazione in generale, persino per le vie della città. Cresce il numero dei bulli nelle scuole, crescono i furbi che passano la fila perchè conoscono il direttore, cresce il numero degli insegnanti che passano di ruolo o che insegnano vicino casa grazie a influenze politiche, mentre nell'altra parte dello stesso Paese cresce il numero di chi muore perchè non ha i soldi per curarsi, di chi muore abbandonato in una barella di ospedale, di chi vive da anni in una roulotte, o peggio, in una panchina, non importa se ai giardinetti o se in pieno centro storico tra l'indifferenza dei passanti, di chi si uccide perchè sopraffatto dalle tasse o dalle banche tra l'indifferenza dello Stato.
Cresce il numero dei poveri in Italia, 14 milioni di poveri di cui 4 milioni e mezzo si trovano nelle condizioni di povertà assoluta. Questa è l'Italia oggi, raccontata dall'Istat, non da Grillo. Arroganza e ipocrisia da una parte, povertà e disperazione dall'altra.
D'altronde cosa ci si potrebbe aspettare dopo che un Renzi, rivolgendosi ai dei ragazzi in una scuola, dice: "Siate arroganti...". E' l'arroganza di un premier che sta facendo dell'Italia un modo di essere... uno stile di vita. Sembra proprio che gli onesti siano diventati un branco di fessi, mentre si fa largo il mondo degli opportunisti senza scrupoli, quelli che accumulano ricchezza e potere a danno dei poveracci, vedasi lo scandalo di queste ore a Palermo dove un Giudice e gli amministratori giudiziari facevano affari sui beni sequestrati a piccoli imprenditori in difficoltà, quelli che emettono assegni in bianco, quelli che violano la legge perchè sanno di farla franca, quelli che hanno donne, barche, macchine, case a loro insaputa, quelli che viaggiano nel lusso a spese dei cittadini.
E poi c'è l'ignoranza. Un'ignoranza paurosa che rende ciechi anche davanti all'evidenza. Buona parte di questa ignoranza finisce sempre nelle lunghe file di leccapiedi del potere, quelli che attaccano Di Maio sui soldi che spende, per fare un esempio, e non importa se gli altri spendono tre volte tanto o se Di Maio restituisce i due terzi del proprio stipendio ai cittadini. Quelli sempre pronti a puntare il dito verso gli altri quando loro, da una vita ormai, fanno di peggio. E tutto questo si riflette sulla vita quotidiana della gente comune, grazie anche all'incessante lavoro delle tv nel centrifugare le menti. Ecco allora che assistiamo a come persone ipocrite, che ogni santa domenica vanno a fare la spesa nei centri commerciali, siano poi i primi ad additare Morandi per aver postato una sua ingenua foto su facebook con delle buste della spesa in mano mentre usciva dal supermarket, di domenica. Ecco allora che, nell'era della globalizzazione, nell'era in cui i singoli stati perdono la loro sovranità nazionale a favore dell'Unione Europea, ognuno di queste persone coltiva il proprio orticello, nella propria isoletta, alla faccia di tutto quello che succede al di fuori del loro minuscolo ed insignificante mondo, badando soltanto alla loro ricchezza.
#iovotono


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