
Pronto Soccorso di Acireale
In Italia si continua a morire per i tagli alla sanità. Mancano le ambulanze, mancano i medici, mancano i defibrillatori ma le eccellenze sanitarie ci vengono descritte ogni giorno con le operazioni di salvataggio compiute dalle flotte militari impegnate sul Canale di Sicilia. Navi di soccorso attrezzate di ogni tecnologia di ultima generazione atta a salvare vite umane e capace di affrontare qualsiasi emergenza sanitaria.
Peccato che negli ospedali italiani molta gente muoia ancora per mancanza di un'ambulanza o un defibrillatore.
Oggi si terranno i funerali di Antonio Gulisano, fratello del noto giornalista Sebastiano Gulisano, che dopo aver atteso per quasi tre ore l'elettrocardiogramma che avrebbe potuto salvarlo, è morto all'Ospedale di Acireale, vittima dell'ennesimo caso di malasanità. Il funerale sarà celebrato oggi 28 maggio alle ore 15.30 nella Basilica di San Pietro a Riposto.
L'uomo, 47 anni, è stato stroncato da un infarto dopo la corsa in ambulanza da Riposto ad Acireale e tre ore di attesa al pronto soccorso per un elettrocardiogramma.
Non serve parlare dopo di malasanità, di avviso di garanzia per omicidio colposo, o ispezione del ministero della Salute, servirebbe parlare di salvataggio di una vita umana come lo si fa quando si salva un naufrago sul canale di Sicilia.
Purtroppo, in questa tragedia ha giocato il suo ruolo importante la chiusura del pronto soccorso dell'ospedale di Giarre, disposta più di un anno fa, contro la quale erano scesi in piazza i cittadini dei comuni del comprensorio, tra cui anche Riposto. Dopo il depotenziamento della struttura, l'assessorato aveva promesso un rafforzamento dei servizi e nuove ambulanze medicalizzate, promesse mai mantenute come succede sempre più spesso in questo Paese. Il mezzo che ha soccorso Gulisano, infatti, era privo sia del medico sia dell'elettrocardiografo.
Complimenti Ministra Lorenzin...