A cosa servono i senatori a vita? Perchè anche la riforma di Renzi li salva? - Il Blog di Giuseppe. Testata on line. Blog d'approfondimento delle notizie con particolare interesse per la Sicilia - Borghi e dintorni della Sicilia

Vai ai contenuti

Menu principale:

A cosa servono i senatori a vita? Perchè anche la riforma di Renzi li salva?

Pubblicato da in News ·

Monti e Napolitano, entrambi senatori a vita

Quanto ci costano i senatori a vita? Facciamo due conti. Tabelle alla mano (pubblicate dal Giornale), i signori che siedono a Palazzo Madama nominati direttamente dal presidente della Repubblica ci costano 21.850 euro al mese o 276.639 euro all'anno per ciascuno.
Vediamo nel dettaglio le voci di spesa: un senatore a vita prende un fisso, l'indennità parlamentare, di 5.219 euro al mese, più una diaria fissa di 129 euro e una diaria variabile di 3.370. A questo vanno aggiunti: il rimborso spese per l'esercizio del mandato, ovvero 4.180 euro e un rimborso spese forfettario di 1.650. Finito qui? No perché per arrivare a quasi 22 mila euro al mese mancano: il rimborso spese per ragioni di servizio (108 euro), rimborso dotazione strumenti informatici (195), assicurazione Rc (312) e polizza vita (altri 221 euro).
Infine ci sono altre voci di spesa. Perché, per fare un esempio, un senatore a vita si fa rimborsare treni, aerei, autostrade, taxi eccetera per un totale di 1.651 euro al mese. In più al senatore a vita vengono forniti coadiutore parlamentare e assistente parlamentare per i quali si spendono rispettivamente 2.731 e 2.080 euro.
Fonte: http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11730574/Indennita--diarie--rimborsi-e.html
E c'è di più... Il vitalizio dei politici non finisce mai: va in eredità a coniugi, figli e fratelli.
Mogli, mariti, figli, fratelli che per anni o decenni campano con il vitalizio dell'ex onorevole trapassato. Un assegno, nella maggioranza dei casi, ottenuto con una contribuzione minima, una sola legislatura, o un solo mese, addirittura un solo giorno in Parlamento (il mitologico deputato Luca Boneschi, dei Radicali, ventiquattrore alla Camera nel febbraio dell'82, pensione a vita). Con 945 parlamentari (più i senatori a vita, adesso sono cinque) per ogni legislatura e relativo parentado, gli assegni da pagare sono parecchi, e per parecchio tempo. Nel bilancio 2015 compare una voce, «Assegni vitalizi di reversibilità», e un numero: 25,3 milioni di euro, la cifra complessiva sborsata da Montecitorio per le pensioni de parenti di ex deputati defunti, solo nel 2015. Per il Senato, che ha un numero minore di componenti, la spesa per le pensioni di reversibilità è più bassa ma sempre milionaria: 18 milioni di euro (in un anno). Significa che gli assegni di reversibilità dei due rami del Parlamento costano ogni anno oltre 40 milioni di euro.Abbiamo chiesto alla Camera quanti siano gli onorevoli parenti che godono del trattamento previdenziale di reversibilità, è la risposta è 652. Le regole sono stabilite dall'ufficio di presidenza della Camera («Regolamento per il trattamento previdenziale dei deputati»), e prevedono che il vitalizio del parlamentare vada al coniuge superstite (nella misura del 60%, più 20% per ogni figlio), oppure in mancanza di vedovi ai figli superstiti, oppure in mancanza di prole a fratelli e sorelle «che risultino fiscalmente a carico del deputato deceduto».


Copyright abcsicilia. All rights reserved.
Torna ai contenuti | Torna al menu