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Pensavo a una notizia bufala invece è vero, il Governo aumenta la paga ai detenuti: mille euro al mese

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detenuti stipendiati meglio dei giovani precariati

Quando ho letto la notizia sui social ho pensato subito ad una fake news, così ho fatto subito una ricerca ed ecco l'amara sorpresa, tutto vero. Questo Governo, a maggioranza Pd, ha pensato di aumentare gli stipendi ai detenuti che lavorano all'interno delle carceri. Un aumento di stipendio fino all’83%: alla fine i carcerati arrivano a prendere mille euro al mese, più tredicesima e quattordicesima. Stipendi sognati da giovani precari italiani.
Ma com'è che per gli italiani onesti che faticano ad arrivare a fine mese, perchè hanno stipendi o pensioni da fame, non ci sono mai soldi e invece per migranti e detenuti i fondi si trovano sempre? Ma non è questo forse razzismo (all'incontrario)?
Anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, il Sindacato autonomo della Polizia Penitenziaria, ha voluto protestare: “Praticamente un detenuto prende al mese quanto un agente di polizia penitenziaria. Solo che loro hanno vitto e alloggio pagato, gli agenti hanno sulle spalle mutui pesanti. È una vergogna di cui nessuno ha il coraggio di parlare”.
Personalmente sono d’accordo che bisogna tutelare comunque i detenuti e favorire il loro recupero sociale anche attraverso il lavoro”, ma questo è davvero troppo.
Insomma, il Pd ha trovato il modo di fare la solita marchetta agli immigrati. Si perchè a lavorare nelle carceri sono soprattutto i detenuti stranieri, i delinquenti immigrati. Invece di mandarli a scontare la pena a casa loro gli diamo uno stipendio che molti italiani non hanno e in più vitto e alloggio gratis. “Per garantire una alternanza e la possibilità a tutti i detenuti di lavorare, ogni sei mesi di lavoro chi è impiegato viene 'lasciato a casa' e messo in cassa integrazione" continua il segretario del Sappe.
Che dire? Speriamo che gli italiani vadano tutti a votare alle prossime elezioni per spazzare via questa vecchia e odiosa classe politica. Il nuovo c'è, mettiamolo alla prova.


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