La Cattedrale di Noto dedicata a San Nicolò - Borghi e dintorni della Sicilia

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La Cattedrale di Noto dedicata a San Nicolò

La Cattedrale di Noto (SR)

La Cattedrale di Noto, dedicata a San Nicolò, vescovo di Mira, è il luogo di culto cattolico più importante della città ed anche sede vescovile della diocesi di Noto. E' sistemata in cima ad una scala monumentale in Piazza Municipio, proprio di fronte al Palazzo Ducezio, sede dell'Amministrazione comunale.

La sua costruzione ebbe inizio nel 1694 e fu portata a termine nel 1703, anno in cui venne consegnata ai fedeli, per il culto, dopo una solenne benedizione. Purtroppo, nel corso dei secoli, a causa dei terremoti che hanno seminato distruzione in tutto il territorio del Val di Noto, la Cattedrale ha subito diverse ricostruzioni, l'ultima alla fine del XX secolo, con l'erezione della nuova cupola, opera del netino Cassone. Ricostruzione, quest'ultima, che si era resa necessaria dopo il crollo, della cupola e di buona parte della navata destra, avvenuto la notte del 13 marzo 1996, dovuto ad un grave difetto costruttivo nei lavori di restauro resisi necessari dopo il terremoto del 13 dicembre 1990.

Da quel crollo, erano passati undici anni prima che la Cattedrale venisse riaperta al pubblico. Nel gennaio del 2000, dopo una prima fase di sgombero delle macerie, hanno avuto inizio i lavori di ricostruzione e di restauro, eseguiti da maestranze locali, addestrate all'utilizzo della pietra calcarea e delle antiche  tecniche di lavorazione. La ricostruzione ha riprodotto quanto distrutto dal crollo in maniera identica, quanto più possibile, all'originale. Sono stati utilizzati, infatti, gli stessi materiali e i lavori sono stati eseguiti con le tecniche del Settecento, pur tenendo conto delle nuove tecnologie anti sisma. Le pietre utilizzate sono state la pietra calcarea bianca per le strutture verticali, la pietra arenaria per le strutture archivoltate e la pietra di Modica per la pavimentazione.

Il 18 giugno 2007, finalmente, la Cattedrale di San Nicolò è stata riaperta al culto. Alla cerimonia erano presenti gli allora presidente del Consiglio, Romano Prodi, insieme a Guido Bertolaso, Capo della Protezione Civile, e gran parte delle autorità civili e religiose siciliane.

L'8 aprile 2016 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha visitato ufficialmente la Cattedrale assieme ai due consulenti della Commissione per la ricostruzione della Cattedrale, Vittorio Sgarbi e Francesco Buranelli.

Visita ufficiale del Presidente Sergio Mattarella alla Cattedrale di Noto. © Foto di Giuseppe Cianci
L'esterno della Cattedrale

La facciata è in stile tardo barocco, realizzata in pietra calcarea tenera con una marcata nota neoclassicista. La tipologia a torri laterali della facciata è riconducibile ad alcune costruzioni francesi del 700, cui si ispiravano gli architetti del tempo.

Coronata dai 4 Evangelisti opera della scultore Giuseppe Orlando nel 1796, presenta nel primo ordine tre maestosi portali, delimitati da colonne corinzie: quello centrale in bronzo, opera dello scultore Giuseppe Pirrone, raffigura alcune scene della vita di San Corrado da Piacenza. Il tutto è situato in cima ad una maestosa e monumentale scalinata a tre rampe, di origine settecentesca ma completamente ristrutturata agli inizi del XVIII secolo. La cattedrale è stata elevata a Basilica Minore da Papa Benedetto XVI nel 2012.

L’interno della Cattedrale

Al suo interno, la Cattedrale è sviluppata a croce latina con tre navate, con la navata centrale più grande rispetto alle laterali. Le numerose ricostruzioni hanno consegnato l'attuale sembianza a tutta la struttura soltanto nel 1889, con la costruzione della cappella del SS. Sacramento.
L’interno, quasi completamente nudo di affreschi fino alla metà degli anni '50, venne affrescato dal torinese Nicola Arduino e dal bolognese Armando Baldinelli, a metà del XX secolo, per un voto fatto dal sindaco della città di Noto a San Corrado Confalonieri, durante la guerra.

Dopo il terremoto del 1990 e il crollo del 1996, con la successiva fase di ricostruzione, è stato restituito agli interni l’originario splendore di un tempo. Nell'abside centrale troviamo due troni vescovili in legno scolpito e dorati in superfice, risalenti al XVIII – XIX secolo, un coro ligneo e lo stemma in marmo del Vescovo Angelo Calabretta al centro della pavimentazione.

L’altare maggiore è in marmo policromo, con alle spalle il trittico raffigurante San Nicolò al centro, San Corrado a sinistra e San Guglielmo a destra. Nelle navate laterali sono invece ancora presenti le opere preesistenti restaurate dopo l'ultimo crollo.

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