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Terremoto, tra le tante proposte dei social anche quella di far pagare 1 euro per ogni piatto di Amatriciana

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Spaghetti al'Amatriciana

A pagare alla fine sarà sempre il popolo. Con tutta probabilità, a breve ci faremo carico anche dell'accisa sui carburanti per il terremoto del centro Italia di queste ore, non che ci dispiaccia anzi, siamo ben lieti di contribuire ad aiutare i nostri connazionali che stanno vivendo un dramma smisurato e che sono messi a dura prova per la perdita delle persone care oltre che delle proprie abitazioni. Quello che ci disturba e ci indigna è il fatto che mai, in queste disgrazie, si facciano avanti grossi capitalisti in nome di quella solidarietà che tanto invocano.
In queste ore, telegiornali e stampa non fanno altro che invitare i cittadini alla solidarietà verso le persone terremotate sfoggiando i vari iban e i conti correnti su cui fare arrivare i propri versamenti. Ma non potrebbero invitare, per esempio, società come la Sisal a destinare il jackpot alle persone vittime del terremoto? Società di calcio a destinare l'incasso della prossima giornata di serie A alla tragedia del centro Italia? Politici che sono in ferie per 40 giorni a destinare il loro stipendio di agosto (visto che neppure lo meritano) ai terremotati? E delle multinazionali che fanno fortune in Italia, senza lasciarvi un euro di tasse? Le vogliamo chiamare in causa? Vogliamo chiamare in causa anche la Rai che spreca il canone dei cittadini in stipendi milionari a gente incapace di fare televisione? E Mediaset non sarebbe capace di fare beneficenza? La Fiat che ha portato via i suoi capitali all'estero, neppure?
Insomma alla fine a pagare sono sempre i poveri cittadini, che fanno fatica ad arrivare a fine mese con i loro miseri stipendi o pensioni ma che non si tirano mai indietro quando si tratta di aiutare i fratelli più sfortunati di loro. La preoccupazione che questi soldi non arrivino tutti a destinazione resta però e forse lo scoprirà la magistratura tra qualche anno, come già successo in passato.


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