
Bettino Craxi e Paolo Cirino Pomicino
Erano gli anni '80, i tempi in cui l'Italia prosperava, aumentava il lavoro, aumentavano gli stipendi, ma aumentavano anche i fatti di corruzione (che verranno scoperti da mani pulite all'inizio degli anni '90) e le spese folli di governi compiacenti, a scapito di un debito pubblico che cresceva anno dopo anno.
Nel 1984, su proposta dell'allora ministro delle finanze ed economia, Paolo Cirino Pomicino, fu il presidente del Consiglio, Bettino Craxi, che firmò un accordo con la Chiesa, a Villa Madama, che stabiliva l'assegnazione dell'8 per mille del gettito annuale Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) alla Chiesa. In cambio di cosa? Dell'abolizione dell'obbligo dell'ora di religione nella scuola italiana. Non si potrebbe spiegare diversamente questo regalo.
Di fatto l'8 per mille doveva essere usato dalla Chiesa per aiutare i poveri, nella realtà, invece, tutti sappiamo che buona parte di questi denari dei cittadini italiani sono finiti nell'acquisto o ristrutturazione di attici e ville di proprietà di alti prelati e, in alcuni casi, anche in arricchimento personale di esponenti importanti della Chiesa.
Oggi, con la crisi che incombe da troppi anni ormai sulle famiglie di operai e pensionati a basso reddito e con i tempi e i rapporti Stato-Chiesa che nel frattempo sono cambiati, non sarebbe il caso di modificare quell'accordo e distribuire l'8 per mille alle famiglie bisognose, colpite dalla crisi, piuttosto che regalarlo ad un Chiesa già fin troppo benestante?