Matteo Renzi ha invitato gli italiani ad astenersi al referendum sulle trivelle
C'è già, in Italia, un astensionismo al voto che preoccupa, le ultime elezioni europee prima e regionali dopo lo hanno dimostrato. Nel 2014, alle elezioni europee, quasi la metà degli elettori non è andata a votare mentre alle regionali in Emilia e in Calabria, sempre nel 2014, si è recato alle urne il 37,7 % degli aventi diritto al voto, per l'Emilia, rispetto al 68,1% del 2010, in Calabria invece ha votato circa il 44,1% degli aventi diritto rispetto al 59,3%.
La gente è stufa di questa vecchia politica che non fa più gli interessi dei cittadini e prende le distanze dal mondo politico, rinunciando al voto. Ora però c'è anche un presidente del Consiglio che invoglia gli elettori all'astensione, cosa gravissima mai vista prima.
Al referendum sulle trivelle era già prevedibile che non si sarebbe raggiunto il quorum per diversi motivi, primo fra tutti l'astensionismo cronico, tipico delle ultime elezioni e poi il fatto che le trivelle interessano solo una piccola parte della penisola e quindi molte regioni non sono toccate dal problema direttamente. Nonostante tutto però, 15 milioni di elettori sono andati a votare per contraddire il presidente del Consiglio e questo è stato un risultato che è andato sopra ogni rosea aspettativa per i sostenitori del referendum.
C'è amarezza per chi è andato a votare, che si aspettava di vincere, ed è comprensibile questo. Ma attenzione, perchè quando una consultazione elettorale o referendaria restituisce un esito sconcertante, del tutto difforme da qualsiasi razionale previsione e sondaggio pre-elettorale, prima di infervorarsi contro "quella massa di pecore ignoranti e/o vendute che si lasciano abbindolare o comprare dai politici", sarà meglio riflettere sul tipo di sistema in cui si vive.
Per chi non ne abbia mai sentito parlare, il divide et impera è una strategia di controllo politico applicabile praticamente a qualsiasi contesto sociale. Il Sistema gioca purtroppo sulle naturali diversità esistenti in una società (orientamento politico, razza, etnia, religione, genere sessuale, età, status, mansioni lavorative, ecc.) facendole percepire come se fossero delle fazioni opposte, in modo da tenerle in eterno conflitto nella grande battaglia per un posto al sole.
C'è molta divisione tra cittadini e i moderni mass media giocano un ruolo da protagonista in tutto questo. Ci fanno credere al broglio elettorale, ci allontanano sempre più dalla politica e dalla partecipazione attiva ma soprattuto alimentano in noi tutti, cittadini comuni, una reciproca sfiducia, infondendo in noi grande rabbia.
Ogni elettore, infatti, quando non vede uscire dalle urne il risultato sperato è portato ad attribuire la responsabilità non ad una frode attuata magistralmente dal potere, in spregio di ogni norma etica e democratica, bensì alla sprovvedutezza e alla disonestà degli altri elettori.
Quindi restiamo uniti e continuiamo a lottare tutti uniti contro questi politici da troppi anni arroccati nei palazzi del potere.
