La Settimana Santa ad Enna è uno dei momenti più suggestivi per visitare la città. Riti risalenti alla dominazione spagnola - Il Blog di Giuseppe. Testata on line. Blog d'approfondimento delle notizie con particolare interesse per la Sicilia - Borghi e dintorni della Sicilia

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La Settimana Santa ad Enna è uno dei momenti più suggestivi per visitare la città. Riti risalenti alla dominazione spagnola

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I confrati della Passione

Uno dei momenti più suggestivi per visitare la città di Enna è, senza dubbio la Settimana Santa, i cui riti risalgono addirittura al dominio spagnolo (XV - XVII sec.), quando le Confraternite, che già esistevano come corporazioni di arti e mestieri, vennero autorizzate a costituirsi liberamente come organizzazioni religiose per promuovere il culto, ricevendo dai sovrani norme precise ma anche privilegi.

Nel 1740 ad Enna esistevano 34 fra Confraternite, Compagnie e Collegi, oggi ne sopravvivono solamente 16 e si occupano, attraverso i loro Statuti, di animare la Settimana Santa e a solennizzare attivamente gli eventi religiosi più importanti della città. I Confrati, da sempre, sono esclusivamente di sesso maschile.

Dalla Domenica delle Palme e fino alla tarda mattinata del Mercoledì Santo, le 16 Confraternite, ciscuna nel giorno e nell'ora stabiliti, partendo in processione dalla chiesa di appartenenza, si recano al Duomo per l'adorazione solenne della Eucarestia, rito questo che gli ennesi chiamano "l'Ura".

I riti si aprono dunque la Domenica delle Palme, allorquando viene evocato l'ingresso di Gesù a Gerusalemme. Alle 09,30 del mattino, come detta la tradizione, presso il barocco Santuario di Papardura, arroccato sui ripidi fianchi della montagna su cui sorge la città di Enna, i Confrati della Passione rievocano l'arrivo del Messia nella città santa.

Uno dei confrati, rappresentante Gesù, monta su un asinello, preceduto da dodici compagni, rappresentanti gli apostoli, con grandi rami di palma. l corteo risale per la strada che porta in città e viene accolto al quadrivio del Monte dalle rappresentanze delle Confraternite e dalla banda in festa, a seguire una folla di fedeli. La processione si ferma alla Chiesa di San Sebastiano, dinanzi alla quale viene posto un portale su cui vigilano due sentinelle romane dell'Imperatore.
Gesù sull'asinello e i 12 apostoli, attraversando tale portale si avviano, osannati dai fedeli, ad assistere alla benedizione delle palme e degli ulivi, per poi guidare una grande processione che percorrerà per intero la parte occidentale della città alta, ivi incluse le tortuose e pittoresche viuzze dei quartieri tradizionali. Quando finalmente la processione raggiunge la Chiesa di San Leonardo, essa viene accolta dai fedeli e dal suono delle campane, mentre all'interno si dà il via alla Passione di Gesù di cui fa memoriale il simulacro dell'Ecce Homo.

Il momento culminante delle celebrazioni si ha il Venerdì Santo quando, nel primo pomeriggio, tutte le Confraternite giungono al Duomo e lì incominciano a comporsi per la solenne processione. Sono oltre duemila i confrati incappucciati che, in rigoroso ordine prestabilito e in assoluto silenzio e mestizia, precedono le Vare del Cristo morto e dell'Addolorata, dando così inizio al lungo corteo funebre che percorrerà quasi tutta la città.

I riti della Settimana Santa proseguono la Domenica di Pasqua con la cerimonia detta "a paci", quando, tra due ali di folla e un festoso suono di campane, nella piazza adiacente al Duomo, le statue del Cristo risorto e della Madonna si incontrano e trionfalmente vengono portate all'interno della chiesa, dove rimangono esposte alla venerazione dei fedeli per una settimana.

Le cerimonie proseguono anche la domenica successiva alla Pasqua, detta Domenica in Albis, quando la Confraternita Colleggio del SS. Salvatore ed il Colleggio di S. Giuseppe, con il vicario foraneo della città ed i fedeli, si recano in processione nei pressi del Castello di Lombardia dove, dalla sommità della Rocca di Cerere viene impartita la solenne benedizione dei campi.


La Rocca di Cerere



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