La macchina del M5S guidata da Di Maio, dopo l'ennesimo sbandamento ora rischia di sbattere. Sarà la fine? - Il Blog di Giuseppe. Testata on line. Blog d'approfondimento delle notizie con particolare interesse per la Sicilia - Borghi e dintorni della Sicilia

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La macchina del M5S guidata da Di Maio, dopo l'ennesimo sbandamento ora rischia di sbattere. Sarà la fine?

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Luigi Di Maio (foto abcsicilia)

"Che sto valutando il da farsi non è una novità". Lo ha dichiarato oggi il senatore del M5S Ugo Grassi in merito alle voci che lo vorrebbero pronto a lasciare il Gruppo 5 Stelle al Senato per traslocare nel gruppo Misto. Ad alcuni colleghi avrebbe detto: "Sto scrivendo la mia lettera d'addio al M5S. E non sarò l'unico ad andarmene". E la macchina guidata a testa bassa da Luigi Di Maio rischia davvero di andare a sbattere stavolta. Sì, perché insieme a Grassi ci sarebbero altri due onorevoli pentastellati pronti a lasciare il gruppo M5S a Palazzo Madama, spalancando le porte ad una una crisi, l'ennesima nel Movimento di un incapace traghettatore, Di Maio, a mio avviso principale responsabile della perdita dei consensi che hanno portato oggi il movimento ai minimi termini.

E ci sono anche i dissapori tra Giulia Grillo e Luigi Di Maio. "Da ministro non mi sono sentita appoggiata da Di Maio" così avrebbe dichiarato l'ex ministro della Salute, Giulia Grillo, qualche giorno fa precisando: “In questo anno al governo ho visto tutta una serie di cose che non andavano e che ho fatto presente a chi di dovere. Purtroppo la cosa che più mi ha dato fastidio è che non sono stata totalmente ascoltata da chi pensavo dovesse raccogliere le osservazioni di chi è da dieci anni nel Movimento, di chi è stato capogruppo e capolista, non ero certamente l’ultima arrivata. Per me è stato un anno molto difficile. Politicamente non mi sono sentita veramente appoggiata dal mio capo politico Di Maio". Un Di Maio, aggiungo io, che continua imperterrito nel suo cammino verso la distruzione di un movimento politico che aveva raggiunto alle ultime politiche il 33% dei consensi mentre oggi, alle regionali in Umbria, è arrivato appena al 7% dopo le batoste precedenti delle Europee e ancora in Abruzzo, in Basilicata e in Sardegna. Aspettiamo di vederlo sbattere perchè cambi qualcosa?



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