Il Castello Di Motta Sant'Anastasia
Ci sono tre Dongioni edificati lungo la Valle del Simeto, il più piccolo dei tre è proprio il Castello di Motta Sant'Anastasia che, con una base di metri 8,50 x17 metri ed un’altezza di 20 metri, si erge su una formazione vulcanica, denominata neck, unico esempio in tutta Italia, per dominare il borgo medievale sottostante. Il fabbricato è diviso in tre piani da solai in legno più volte ricostruiti per via del tempo. La porta d’ingresso, al piano terra, non è enorme, mentre ai lati ci sono delle finestre rettangolari sicuramente aperte in età successiva alla sua edificazione.
Intorno al Dongione sono visibili ancora i resti delle mura di cinta all'interno delle quali dovevano esistere un tempo altre strutture militari adibite a funzioni difensive. All'interno del Castello, a maggio del 2010, è stato inaugurato il Museo Storico, realizzato con i fondi regionali e comunali, consistente in un grande schermo multimediale dove scorrono le immagini che raccontano la storia di Motta Sant’Anastasia.
L’anno di costruzione della Torre di Motta (o Dongione) è compreso tra il 1070 ed il 1074. Voluta dal gran Conte Ruggero il Normanno, il massiccio torrione rappresenta una tipica struttura del tardo medioevo. La copertura a terrazza conserva ancora intatta la merlatura, mentre solo nel primo rialzo della struttura sono presenti ancora le finestre originali ad arco a sesto acuto (esterno) e a tutto sesto (interno). Al piano terra è visibile la cisterna che raccoglieva le acque piovane e dove, come scrive l'umanista Lorenzo Valla, vi venne rinchiuso il Conte di Modica, Bernardo di Cabrera.
Il Castello venne concesso, già nel 1091, alla appena nata diocesi di Catania che ne detenne il possesso per oltre due secoli. Nel XIV secolo, per diciannove anni (dal 1355 al 1374), fu invece dimora del Conte di Aidone, Enrico il Rosso e, dopo essere passato di proprietà prima a Rinaldo Perollo e poi a Sancho Ruiz de Lihorj, finì nelle proprietà del re Alfonso d’Aragona. Nel 1526, fu il Conte di Adernò, Antonio Moncada, ad acquistare il territorio di Motta, compreso il Castello, per 1.210 once e fu tenuto dai suoi discendenti fino al 1900, quando il comune di Motta lo acquistò.